Geriatria, l’intervista dell’Unione Sarda sull’invecchiamento attivo

Nell’articolo dell’Unione Sarda, per la rubrica “Tre minuti con..” il giornalista Andrea Artizzu parla con Luciano Pittau, Direttore della Struttura Complessa di Geriatria dell’ospedale SS. Trinità della ASL di Cagliari, di invecchiamento attivo, di come tenersi in forma e di come si parli sempre più di “fragilità”

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Data:
07 Settembre, 2023

Nell’articolo dell’Unione Sarda, per la rubrica “Tre minuti con..” il giornalista Andrea Artizzu parla con Luciano Pittau, Direttore della Struttura Complessa di Geriatria dell’ospedale SS. Trinità della ASL di Cagliari, di invecchiametno attivo, di come tenersi in forma e di come si parli sempre più di “fragilità” . Nel reparto – che l’ASL n. 8 ha recentemente inaugurato dopo essere rimasto chiuso per la diffusione del Covid –  le patologie più frequentemente trattate sono la sepsi, le polmoniti, lo scompenso cardiaco, l’insufficienza respiratoria, l’insufficienza renale, la disidratazione, le anemie e le neoplasie. Il reparto ha 24 posti letto, di cui 9 dotati di monitor multiparametrici ed è composto da 10 dirigenti medici di Geriatria e un direttore facente funzioni, 19 infermieri e 18 Oss.

“Attualmente la maggior parte dei 65enni è in piena attività lavorativa e nei momenti ricreativi pratica attività sportive in cui difficilmente vedevamo impegnati i nostri nonni o i nostri genitori. Diciamo che i 65 anni di oggi, in termini di forma fisica e cognitiva, corrispondono ai 45 anni di 30 anni fa” – spiega il dott. Pittau -. A noi geriatri quando si parla di invecchiamento piace parlare di “fragilità”. Per rendere semplice la spiegazione, io preferisco utilizzare il termine “riserva funzionale” immaginandola come un vero e proprio serbatoio dal quale andiamo ad attingere carburante per superare qualsiasi evento stressante della nostra vita”.

Per tenersi in forma e invecchiare meglio, quindi, il dott. Pittau spiega: “E’ ormai assodato che l’attività fisica è alla base della lotta alla fragilità sia fisica che cognitiva. Bastano dai 20 ai 40 minuti al giorno di attività fisica aerobica moderata, quali una camminata a passo veloce. Anche se non si è in grado di queste prestazioni base, bisogna tenere a mente che è sempre valido il principio che praticare qualunque tipo di attività fisica è meglio che non farne affatto. E’ comunque importante essere costanti, creandosi una sorta di abitudine. Gli altri interventi coadiuvanti sono l’adeguato regime alimentare e la stimolazione delle attività cognitive e di interazione sociale. In sostanza mangiare bene e vario, senza abbuffarsi, leggere e frequentare il maggior numero di persone possibile”

Leggi l’articolo completo sull’Unioen Sarda Quando invecchiare può essere un piacere – L’Unione Sarda.it

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Ultimo aggiornamento

07 Settembre, 2023